La cura dell'uva

 

Prepariamoci alla cura dell'uva

Facile disintossicante, per liberarsi dalle tossine
accumulate durante tutto l’anno



L’ uva con il suo arrivo segna la fine dell’estate
colorando i vigneti e le nostre tavole.
L’uva accompagna da molto tempo
l’umanità, la sua storia risale ai tempi
del Paleolitico. Originaria del Caucaso è ampiamente
presente nella Bibbia. Greci e Romani ne migliorarono
la coltivazione e la diffusero nelle loro colonie.
La fama dell’uva come rimedio naturale è antichissima.
In occidente i medici greci e romani, come Plinio,
Celso e Dioscoride la consigliavano come efficace rimedio
curativo. (De Materia Medica è un compendio
di medicina e botanica scritto da Dioscoride Pedanio).

In oriente nella Medicina Tradizionale Cinese (MTC)
l’uva si considera un alimento di natura neutra e di
sapore acido, che si dirige verso i Meridiani di Polmone,
Fegato e Stomaco, con potere di nutrire il Sangue,
rinvigorire le ossa e i tendini e armonizzare il Qi.
È molto utilizzata nei reumatismi aggravati dal freddo,
nelle disurie e strangurie, nelle palpitazioni e nell’ittero.
L’uva è considerata, infatti, un vero rimedio, dai contenuti
altamente disintossicanti-alcalinizzanti e nutrienti-
rivitalizzanti, proprio per favorire quel ciclo,
che è un ciclo del tutto naturale di produzione di energia
(di giorno) e detossificazione (di notte).

Nella medicina naturale moderna la composizione nutrizionale
dell’uva viene paragonata al latte materno. L’uva contiene elevate
quantità di acqua, fibre solubili, zuccheri, vitamine e minerali.
É energetica e nutriente, ma allo stesso tempo è facilmente digeribile
e depurativa.
I fitonutrienti dell’uva sono tra i più studiati per i loro effetti sulla
salute dell’uomo. Gli acini, soprattutto quelli neri, contengono un
vero e proprio cocktail di polifenoli antiossidanti: flavonoidi, essenzialmente
antociani, resveratrolo, acidi fenolici e tannini. Una
delle specializzazioni dell’uva, quindi, è proprio quella di combattere
i radicali liberi, neutralizzando sostanze cancerogene e
l’insorgere di cellule tumorali.

DETOSSICANTE E RIVITALIZZANTE:
PERCHÈ UNA DIETA DI SOLA UVA?
Digiuno-semidigiuno, sotto controllo
medico, sono pratiche consigliate, soprattutto
a livello preventivo, anche negli
approcci moderni di nutrizione naturale:
si riscontrano miglioramenti di disturbi
cronici e infiammatori, stitichezza, colon
irritabile, aerofagia, difficoltà digestive,
problemi della pelle, emicranie ecc.
Inoltre aumenta l’energia e la vitalità, anche
perdita di peso, abbassamento del
colesterolo, miglioramento dei disturbi
emozionali come ansia, tensione e nervosismo.
Inoltre il succo d’uva fluidifica il sangue,
contribuendo a prevenire infarti e ictus.
Contiene melatonina (Valdo Vaccaro Naturopata),
proprio la sostanza che si usa per
i disturbi del sonno e jet-lag.
Regola quindi i ritmi circadiani e si rivela
utile per adattarsi a nuovi ritmi di vita,
come il ritorno al lavoro dopo le vacanze
o dal progressivo ridursi delle ore di luce.

Come si conserva l'uva?
L’uva si mantiene una
decina di giorni,
se conservata asciutta in
cassette di legno, in un solo
strato, in un luogo fresco
e preferibilmente al buio.
In frigorifero, a una
temperatura di 4°C, dura
anche qualche giorno in
più. Per mantenere il gusto
naturale degli acini,
conviene mettere l’uva
a temperatura ambiente
almeno due ore prima
del consumo.


LA CURA DELL’UVA - MONODIETA
“Personalmente mi alleggerisce, mi rallegra
e mi dà energia”
Quanto tempo dura?
da 1 a 3 giorni, per i più esperti di digiuni da 5 giorni a
2-4 settimane (in questi casi è consigliato confrontarsi
con il proprio medico).
Quando iniziarla?
Dalla fine di agosto fino alle prime settimane di ottobre.
Quanta uva mangiare?
Si mangia solo uva per tutto il periodo della cura, da
1 kg a 3,5 kg al giorno (distribuita in 5 pasti al giorno)
Quale tipo di uva mangiare?
Variare è meglio, le varietà dell’uva contengono qualità
complementari. Va bene sia quella bianca che nera,
quella nera contiene più flovanoidi.
Devo mangiare anche la buccia e i semi?
Sì, bisogna masticarli bene. Faccia attenzione però
chi soffre di problemi a stomaco
e intestino, diverticolite, in
questi casi si può bere anche
solo il succo.
La buccia contiene importanti
nutrienti così come i semi.
Devo mangiare solo uva?
Sì, va fatta la cura solo con l’uva
(o il succo o mix dei due).
Ma per chi preferisce iniziare
gradualmente si può sperimentare
anche solo una giornata
di uva o succo + verdure +
semi oleosi.
Quando è meglio evitare
la cura?
Durante la gravidanza e l’allattamento.
Nel caso si facciano
cure farmacologiche anticoagulanti
(l’uva stessa è anticoagulante), in generale
quando si soffre di obesità, diabete o problemi legati
al metabolismo degli zuccheri.
Cosa mangiare prima e dopo la cura?
Come tutte le cure disintossicanti anche la cura dell’uva
richiede gradualità. Il nostro apparato digerente ha
bisogno di un pò di tempo per adattarsi. Qualche giorno
prima si potrebbero mangiare pasti leggeri a base
di frutta e verdure crude e cotte, accompagnate da
riso integrale, poi aggiungere frullati o estratti freschi.
Alla fine del trattamento iniziare a introdurre nuovamente
frullati o estratti freschi di verdure, oppure frutta
a pezzi e proseguire con cereali integrali come il
riso, il miglio accompagnati da verdure cotte.
Lavare l’uva accuratamente!
Lavare accuratamente l’uva sotto l’acqua corrente,
Jean-Marie e Nathalie Delecroix (Naturopati) consigliano
di immergere i grappoli in acqua e succo di
limone, per dissolvere i nitrati eventuali presenti sulla
buccia (è consigliato l’utilizzo di uva proveniente da
agricoltura biologica certificata.

NB. IMPORTANTE
Durante la cura dell’uva potrebbero
sorgere dei problemi di stitichezza
che sono legati al consumo della
buccia dell’uva. Per questo è meglio
variare frullati di sola uva o estratti
freschi di sola uva.
L’aspetto peculiare del contenuto
del succo d’uva è che a contatto con
i succhi gastrici forma dei carbonati
alcalini (presenti nel sangue, linfa, chilo)
neutralizzando gli acidi e mantenendo
l’alcalinità dei liquidi fisiologici.


RICETTA PER L’ESTRATTORE (O IL FRULLATORE)
A BASE DI UVA, VERDURE E MANDORLE
- 1 grappolo d’uva
- 1 gambo di sedano
- 50 g di mandorle sgusciate
mettere in ammollo da 20 minuti a 6 ore in acqua calda
(non oltre i 50°C)
- 70 g di foglie di ortica fresca se disponibile
mettere in ammollo le mandorle la sera precedente o
6 ore prima dell’utilizzo. Sgranare l’uva separando i
chicchi dal graspo e tagliare il sedano a tocchetti di
1,5 cm (recidi le fibre). Inserisci tutto nell’estrattore di
succo (con l’utilizzo del cestello a fori più piccoli).
a cura di Marco Dalboni
BARMANeNATURA

MASCHERA RIGENERANTE PER IL VISO
- 1 cucchiaio di residui uva spremuti con l’estrattore
- 1 cucchiaino di miele
- 1 cucchiaino di farina di semi di uva (facoltativa)
- 1 cucchiaino di olio di vinaccioli
Tutto in un piccolo frullatore o semplicemente con un
frustino amalgama bene gli ingredienti. Dopo averlo
omogeneizzato distribuisci la miscela sul viso e lasciala
agire per 15 minuti.

Bibliografia:
Marco Dalboni, Estratti di frutta e verdura per le
4 stagioni, Macro Edizioni
Jean Valnet, Cura delle malattie con ortaggi, frutta
e cereali, Giunti Editore
Lean-Marie, Nathalie Delecroix, Le otto cure rivitalizzanti
per disintossicare l’organismo, Edizioni Il Punto
d’Incontro
Steve Meyerowitz, I succhi della salute
la natura in un bicchiere, Bavicchi Editore
Ann Wigmore, Erba di grano,
Macro Edizioni